sabato 22 gennaio 2011

La fotografia della domenica.8

Buona domenica.

4 commenti:

  1. Riconoscere quest'opera non è stato poi così difficile grazie agli elementi simbolici presenti, cioè il teschio e la candela. Questi mi hanno fatto pensare a quel genere di pittura che ha come tema la "vanitas", cioè la condizione effimera dell'esistenza, il teschio e la candela che sono simboli della caducità della vita; genere di pittura che ebbe grande sviluppo nel Seicento in Olanda, in quanto pittori olandesi recatisi in Italia, a Roma, subirono influssi dell'arte caravaggesca. Il pittore è Trophime Bigot, non è olandese ma nell'opera intitolata "Allegoria della Vanità" vi è la stessa "luce soffusa" che si può ammirare nel "San Giuseppe il falegname" di George de la Tour, uno dei più originali seguaci della scuola di Caravaggio. Il dipinto datato 1650 è conservato nella Galleria di Palazzo Barberini a Roma.

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  2. Aggiungo al post precedente che, Trophime Bigot morì nel 1650, quindi sarebbe più corretto datare il dipinto nella prima metà del XVII secolo. Nel catalogo dei dipinti di Palazzo Barberini, il dipinto viene inserito nel gruppo di opere appartenenti all'anonimo "Maestro a lume di candela" con il titolo "La Malinconia (o Vanità)". Nello stesso si legge che nell'inventario Torlonia del 1814 l'opera è citata come "Allegoria della Meditazione" riferita a Gherardo delle Notti. Quindi probabilmente non vi è ancora un'attribuzione definitiva.

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  3. Olio su tela appartenente al XVII secolo (1630-1650).Gli elementi presenti nel dipinto (lo specchio, il cranio e la bilancia) fanno pensare ad un'Allegoria della Vanità.La gamma cromatica utilizzata,il modo di trattare la luce(in Particolare la candela!) mi hanno fatto pensare subito Georges de La Tour oppure ad un pittore caravaggesco olandese\fiammingo..Però, il particolare della candela e il modo di rendere l'incarnato del volto della donna si avvicinano molto di più a de La Tour quindi o è lui, oppure un suo seguace probabilmente francese...ma non so chi!

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  4. Dagli elementi all'interno della scena si capisce subito che è un opera che aderisce alla rappresentazione del tema della morte e della vanitas,che si afferma nell'arte barocca del 600'.La presenza del teschio, dello specchio e della candela rimandano ai temi trattati da questa tendenza artistica: la fugacità del tempo,l'ineluttabilità della morte e la caducità della vita. L'opera mi ha ricordato in un primo momento il Guercino ma dopo una lunga ricerca sono arrivata alla sua attribuzione. Si tratta del caravaggesco B.Nicolson conosciuto come il Maestro del lume di candela o Candlelight Master. L'opera è intitolata Malinconia o Vanitas,olio su tela conservato a Roma, Palazzo Barberini . Purtroppo ho trovato poche notizie sull autore e sull'opera ma mi piacerebbe saperne di più, magari anche a lezione.

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